DALLA VILLA FABRIZIO
Ah, sì? (Una storia, una carezza)
Silvia Editrice, 1999


Certo è facile narrare una storia. Più difficile è raccontare una carezza. Io ci provo ugualmente, sfidando qualche Tommaso di turno. Ermanno Olmi racconta in un film che “…Venne un uomo chiamato Giovanni…”: si trattava di Giovanni XXIII.
Era l’anno 1958. In un piccolo paese della Brianza veniva al mondo un bambino di nome Fabrizio, l’autore e protagonista del libro.
Quella di Papa Giovanni XXIII e di Fabrizio possono sembrare storie diverse, tuttavia hanno dei tratti in comune. Nel 1962 il Papa Buono, nell’aprire il Concilio Vaticano II pronunciò il discorso della carezza ai bambini.
Quante carezze deve aver preso Fabrizio da sua madre e da quanti lo amano..... Nonostante ciò, i suoi primi anni sono stati costellati di difficoltà, dubbi, scelte da fare. L’infanzia di Fabrizio è stata segnata dalla disabilità, così com’è accaduto a tanti altri. Naturalmente i genitori sono stati i primi a dover effettuare delle scelte tanto doverose quanto difficili.
Quale futuro doveva avere il nostro Fabrizio? Questa è la storia che ci racconterà passando fra satira, allegria, dolore, metafora e verità, cercando una mediazione con chi legge, attraverso la chiave di una comunicazione approfondita. Chi scrive fa da testimone alla storia di Fabrizio perché a tratti è simile alla sua, così come a quella di tanti altri.
Un grazie affettuoso a tutti i genitori, perché sono stati capaci di sopportare il peso delle scelte, che i loro figli in prima persona mai avrebbero potuto prendere.
Il Cardinale Carlo Maria Martini, in un libro che è entrato nella dottrina sociale della Chiesa, scrive “Sto alla porta”. Ciascuno sta alla porta che merita. Io sto a quella...


Riccardo Brioschi

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